“Conosco Massimo Faccoli dal giorno in cui ha iniziato a frequentare l’allora Istituto di Entomologia Agraria dell’Università degli Studi di Padova, per iniziare un lavoro di tesi proprio sui Coleotteri Scolitidi, sotto la direzione del Prof. Luigi Masutti.
Da allora il suo interesse, anzi, la sua passione, per gli Scolitidi è cresciuta, fino a farlo diventare uno dei massimi esperti a livello internazionale. Il suo approccio allo studio di questo peculiare gruppo di coleotteri si palesa in quest’opera, che rappresenta una sintesi unica e originale tra una visione naturalistica e un approccio selvicolturale.
Da un punto di vista naturalistico gli Scolitidi sono infatti organismi che si fanno “leggere” facilmente attraverso le tracce che lasciano incise nelle cortecce e nei tronchi; tracce che assomigliano quasi a graffiti, a grafie. Proprio per questo, molte specie di Scolitidi portano nel loro nome scientifico o comune aggettivi come “tipografo”, “calcografo”, “monografo”. Ma i loro graffiti costituiscono una sorta di lingua misteriosa e antica, che può essere decifrata solo da chi conosce profondamente la vita di questi affascinanti Coleotteri.
Questo manuale, sia per l’originale struttura espositiva, che per il ricco e moderno impianto iconografico, diviene quindi una sorta di “Stele di Rosetta” e Massimo Faccoli assurge al ruolo di novello Jean-François Champollion, insegnandoci a decifrare questa lingua sconosciuta ai più.
Da oggi potremo finalmente dare un nome preciso agli artefici di questi più o meno intricati sistemi di gallerie, sia che il nostro interesse sia naturalistico, ecologico o selvicolturale.
Come Presidente di WBA onlus non posso che accogliere con grande entusiasmo un’opera che aggiunge un ulteriore tassello alla conoscenza della biodiversità, rendendo questa conoscenza disponibile per un pubblico vasto e interessato, a partire dagli studenti di Scienze Forestali e Agrarie, ai custodi forestali e ai curatori di impianti arborei come
parchi storici, giardini e alberature. Sono sicuro, però, che a giovarsi di questa guida saranno anche tutti coloro che sono impegnati nella didattica ambientale, e che provano piacere nel conoscere, ogni giorno di più e in modo approfondito, la natura che li circonda. A tutti, auguro una buona lettura!”
Dr. Paolo Fontana, Presidente di World Biodiversity Association onlus
“Non vale soltanto per l’eccellente rassegna illustrativa delle caratteristiche tracce lasciate dai coleotteri scolitidi arboricoli nelle piante colonizzate: la commentata presentazione dei sistemi riproduttivi delle oltre cinquanta specie considerate dall’autore costituisce, in aggiornato stile, una base sicura per immediate, affidabili diagnosi al manifestarsi
di quei piccoli xilofagi.
Il merito dell’iniziativa e l’esito dell’impegno risaltano da un duplice punto di vista: all’osservatore degli scenari naturali si offre, in termini chiari e precisi, un agile accesso all’interpretazione della presenza, a volte vistosa, a volte quasi inavvertita, degli scolitidi nei boschi oppure in qualche isolata pianta di giardino; al tecnico forestale è dato il modo di leggere subito il quadro di un’infestazione in atto o di un’insidiosa minaccia d’invasione.
La possibilità di identificare prontamente gli insetti in questione senza dover ricorrere all’esame diretto degli organismi oggetto di interesse, quando pure essi siano reperibili, mentre appaga la curiosità dell’indagatore, rende un servizio di notevole utilità a chi debba decidere tempestivamente in merito alla protezione di patrimoni boschivi, spesso
in seguito a eventi inattesi, come insegna la pratica della professione forestale.
L’aver optato per una trattazione bilingue su due colonne apre a tutti i lettori europei (e sicuramente anche a quelli interessati alla materia in regioni temperate di altre parti dell’emisfero nord) un ragionato prospetto delle più comuni situazioni che capita di affrontare nella frequentazione di ambienti silvani o nell’esame di alberi ornamentali. Un
pregevole aiuto alla consultazione viene proposto all’inizio con le pagine di sintesi bioecologica, intese a fornire i principî delle cognizioni necessarie ai meno esperti di problemi specifici nel settore e a rinfrescare quelli della formazione entomologica di base ai più versati.
A quest’ultimo riguardo, è infine da rilevare un riflesso dello scopo divulgativo
del lavoro: la discussione di un argomento di tanta importanza per la gestione dei patrimoni forestali, che su scala mondiale ha promosso un ingente e incessante flusso di pubblicazioni scientifiche, giunge in un momento delicato della selvicoltura europea e, in particolare, italiana. L’emergere di diffuse preoccupazioni circa i valori del bosco diversi
dagli economici comunemente ponderati, o addirittura con questi contrastanti, ha affievolito l’attenzione verso la necessità che la cura degli alberi in ciascun tipo d’ambiente sia fondata su una vasta, poliedrica cognizione delle esigenze e dei rischi della vita delle piante arboree. Col presente contributo di competenza e di esperienza, l’Autore, che ha opportunamente riportato alla luce anche indovinate immagini da insigni opere del passato, presta in chiave moderna un preliminare sussidio all’impostazione di ricerche e un rassicurante sostegno agli interventi applicativi, nel filo di una preziosa tradizione dell’entomologia forestale europea.”
Prof. Luigi Masutti, Università degli Studi di Padova
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