13 Feb BfB – Bees for Biodiversity – Api per la biodiversità
Api per la biodiversità
Marco Aurelio: “Ciò che non giova all’alveare non giova neppure all’ape”.
“Se vogliamo gestire delle api dobbiamo dedicare loro del tempo e dobbiamo essere preparati a perseguire il loro benessere.” scrive Paolo Fontana a proposito della nuovissima arnia Flow Hive e prima ancora: “Oggi l’apicoltura richiede attenzione e preparazione”.
Che cos’è l’arnia Flow Hive?
L’arnia Flow Hive è un’arnia che permette di raccogliere il miele senza aprirla. È stata inventata da Stuart e Cedar Anderson, due apicoltori australiani, rispettivamente padre e figlio che lavorano a Brisbane. Attraverso la raccolta fondi hanno raccimolato 12 milioni di dollari per vendere alla modica cifra di 600 dollari un’arnia con telaini che si aprono a metà, con un sistema di raccolta miele attraverso tubi. Un’arnia trasformata in spillatrice di miele.
Dove sta il benessere delle api?
Secondo questi apicoltori australiani l’arnia non aperta consentirebbe alle api di stare più tranquille. Che il fattore stress e la mortalità siano ridotte è tutto da dimostrare. Sicuramente è una invenzione tecnologica straordinaria ma come dice un vecchio proverbio: “ Presto e Bene non stanno mai insieme”. Qualsiasi apicoltore europeo, che ci tiene un minimo alle api, sicuramente avrebbe delle buone argomentazioni per dissentire su questo nuovo modo di sfruttare le api come bestiame.
Le api e il territorio
Ogni ape ha il suo territorio ed un bravo apicoltore lo sa bene.
Stiamo monitorando Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia, grazie al team guidato dalla Prof.ssa Laura Guidolin del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e a numerosi partner. Il progetto è iniziato ufficialmente a Giugno del 2017 ed ha tra i suoi obiettivi il biomonitoraggio delle arnie sul territorio. Le arnie scelte per questa operazione sono del tipo Kenya Top Bar.
Perché l’arnia di tipo Kenya Top Bar?
L’arnia Top Bar è un arnia utilizzata in Kenya a partire dal 1970, non è quindi una novità. L’arnia Top Bar presenta caratteristiche che la rendono semplice da utilizzare e si è visto dalla sperimentazione sul campo che rende le api docili al contatto con l’uomo. Ogni apicoltore professionista dovrebbe averne una, è un’esperienza unica. È un arnia grande e pesante rispetto alla classica Dadant-Blatt. Per questo motivo viene utilizzata per un tipo di apicoltura che possiamo definire stanziale. È possibile trovare schemi per l’autorealizzazione in questa pagina “Api per la biodiversità”. Questo stretto legame con il territorio permetterà al team della Prof.ssa Guidolin di effettuare l’osservazione delle api e le analisi di polline, miele, cera, propoli ed altri elementi per poter monitorare il territorio visitato da questi straordinari impollinatori.
Le api e il territorio
Le api non sono gli unici impollinatori sul territorio ma sono i più operosi. Le api bottinatrici sono instancabili, è la loro ragione di vita. L’ape bottinatrice farà così tanti viaggi per raccogliere il polline da consumare le sue sottilissime ali. Un giorno, durante il volo di rientro, non avrà più la forza per volare, le ali lise dai numerosi viaggi non la sosterranno più e lei cadrà stremata sul terreno dove verrà predata e ritornerà nel ciclo della vita. L’ape è da considerare, nonostante la stretta simbiosi con le attività umane, come un insetto selvatico. Insieme a mosche, zanzare, farfalle, ed altri apoidei contribuisce all’impollinazione della maggior parte della flora che ci circonda, selvatica e non. Questo significa che se sul terreno o sulle piante gettiamo dei diserbanti le api sono i primi esseri con cui queste sostanze entrano in contatto.
L’agricoltore è un imprenditore
L’agricoltore è una persona che ama la terra e che con i suoi frutti vive e grazie al suo lavoro porta prosperità alla sua famiglia ed alla comunità. Nel tempo l’agricoltore è come se avesse stipulato un patto tacito con la comunità. L’agricoltore, che ama e conosce la Terra, si impegna a dedicare il suo tempo, le sue conoscenze per raccogliere buoni frutti e la comunità gli corrisponde il giusto per il suo impegno che spesso significa sacrificio quotidiano. Questo patto tacito con la comunità sembra essere saltato e l’utlizzo di fitofarmaci lo ha aiutato a raccogliere i frutti della terra ma sta danneggiando l’ecosistema. Clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam sono tra i neonicotinoidi più utilizzati e pericolosi per le api. Per questo motivo il Governo Italiano ha proposto, anche grazie allo studio dell’Efsa , l’utilizzo di queste tre molecole ad uso esclusivo delle colture in serra. La regolamentazione a livello europeo è ancora in fase di sviluppo.
Bees for Biodiversity
Il progetto BfB – Bees for Biodiversity vuole anche diffondere la cultura dell’apicoltura domestica, quindi ogni agricoltore può ospitare un’arnia Kenya Top Bar, chiedendo aiuto agli apicoltori della zona o diventando lui stesso un apicoltore. È proprio così, l’apicoltura domestica è un tipo di apicoltura che fa comunicare chi la pratica con il suo territorio attraverso la lingua delle api. L’osservazione delle api, della loro salute, permette di comprendere nell’intimo lo stato di benessere del territorio in cui viviamo e quindi anche il nostro stato di benessere.
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Parafrasando le parole di Marco Aurelio: “Ciò che non giova all’alveare non giovane neanche all’uomo”!
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