30 Nov SCIENTIFIC REPORT
Pregiudizi tassonomici nei dati sulla biodiversità e preferenze sociali.
Gli scienziati dovrebbero pubblicizzare meno specie carismatiche e sviluppare nella società
iniziative che mirano specificamente alla conoscenza degli organismi trascurati.
Qualche settimana fa ci siamo imbattuti in un report scientifico pubblicato il 22 Agosto 2017 da “Nature”.
Il titolo originale è: Taxonomic bias in biodiversity data and societal preferences
Firmato da Julien Troudet, Philippe Grandcolas, Amandine Blin, Régine Vignes-Lebbe & Frédéric Legendre
Il report scientifico sostiene che studiare e proteggere ogni specie vivente sulla Terra è una grande sfida del XXI secolo.
Tutti noi siamo d’accordo e poi continua…
Tuttavia, la maggior parte delle specie rimane sconosciuta o non studiata, mentre altre attirano la maggior parte del pubblico, e dell’attenzione scientifca
e del governo. Sebbene sia noto per essere dannoso, questo pregiudizio tassonomico continua ad essere
pervasivo nella letteratura scientifica, ma è ancora mal studiato e compreso.
Qui, abbiamo usato 626 milioni di eventi dal Global Biodiversity Information Facility (GBIF),
il portale di dati più grande sulla biodiversità, per caratterizzare il pregiudizio tassonomico nei dati relativi alla stessa biodiversità.
Abbiamo anche studiato come le preferenze della società e la ricerca tassonomica sono legati alla raccolta di dati sulla biodiversità.
Per ogni specie appartenente a 24 classi tassonomiche, abbiamo utilizzato il numero di pubblicazioni da Web of Science e il numero di pagine Web di Bing cercando di sovrapporre l’attività di ricerca e le preferenze della società.
I nostri risultati mostrano che le preferenze sociali, piuttosto che l’attività di ricerca, sono fortemente correlate con i pregiudizi tassonomici, e ci portano ad affermare che gli scienziati dovrebbero pubblicizzare meno specie carismatiche e sviluppare nella società iniziative (ad esempio, la scienza dei cittadini) che mirano specificamente alla conoscenza degli organismi trascurati.
Garantire la biodiversità è una certezza e mentre questo è ancora possibile, riteniamo che questo prerequisito è urgente per raggiungere piani di conservazione efficienti e una comprensione globale dell’ambiente circostante.
Ogni giorno siamo impegnati nella salvaguardia della biodiversità, lo dimostrano i progetti sviluppati e molti altri partiranno nei prossimi mesi.
Tu cosa ne pensi? Gli scienziati dovrebbero pubblicizzare meno specie carismatiche e far conoscere gli organismi trascurati? Perché?